Vivere vegetariani. Un parere
Essere vegetariani è una scelta di vita non così facile e, certamente, anche discutibile.
Eppure, negli ultimi anni, sono molti gli italiani che hanno detto addio a proteine e grassi di origine animale. Cosa li avrà indirizzati verso questa scelta?
Di seguito, riportiamo l’autorevole parere del prof. Giuseppe Veronesi.
Professore, Lei da quanto tempo è vegetariano?
Da sempre, o meglio da quando ho iniziato a scegliere la mia alimentazione. La mia famiglia era di origine contadina e io ho trascorso la mia infanzia in campagna, circondato da vitelli, agnelli, puledri, e tanti animali che consideravo i miei amici. Crescendo, il solo pensiero del loro sacrificio è diventato per me inaccettabile. La mia scelta vegetariana è perciò una scelta etico-filosofica. Ho il massimo rispetto per la vita in tutte le sue forme, specie quando non può far valere le proprie ragioni. Il cibo per me è una forma di celebrazione della vita, un premio dopo la fatica e un momento di gioia autentica, come lo era appunto da bambino. Per questo non mi piace celebrare la vita negando la vita stessa ad altri esseri viventi. Sono contrario ad ogni forma di violenza, anche quella esercitata nei confronti degli animali da allevamento quando vengono torturati: immobilizzati per impedire il movimento, ingozzati di cibo e anche percossi crudelmente (come succede in Giappone) perchè la loro carne sia più grassa e bianca al momento del macello. L’uomo è davvero l’animale più crudele.
Ci sono i vantaggi per la salute? E quali? E svantaggi?
Non ci sono dubbi che un’alimentazione povera di carne e ricca di vegetali sia più adatta a mantenerci in salute. Attraverso tutti gli alimenti che ingeriamo, noi immettiamo nel nostro organismo una certa quantità delle sostanze tossiche solubili disperse nell’ambiente. Queste sostanze si accumulano più facilmente nel tessuto adiposo, dove rimangono per molto tempo esponendoci più a lungo ai loro effetti tossici. Frutta e verdura sono alimenti poverissimi di grassi e ricchi di fibre: queste, agevolando il transito del cibo ingerito, riducono il tempo di contatto con la parete intestinale degli eventuali agenti cancerogeni presenti nella dieta quotidiana. Non è così per gli alimenti di origine animale. Quando ingeriamo una quantità eccessiva di calorie sottoforma di proteine, grassi e zuccheri, queste vengono convertite in molecole di trigliceridi e accumulate nel tessuto adiposo come depositi di riserva. È proprio qui, nel grasso corporeo, che più facilmente si accumulano le sostanze dannose presenti nell’ambiente. Ecco perchè esiste una correlazione tra diete ricche di grassi saturi (provenienti da fonti animali) e alcuni tumori. Frutta e verdura invece, oltre a contaminarci molto meno degli altri alimenti, sono scrigni di preziose sostanze come vitamine, antiossidanti e inibitori della cancerogenesi (come i flavonoidi gli isoflavoni), che consentono di neutralizzare gli agenti cancerogeni, di “diluirne” la formazione e di ridurre la proliferazione delle cellule malate. Non solo quindi possiamo consumarne in abbondanza, ma dobbiamo anzi farlo quotidianamente per assicurarci un’adeguata protezione.
Ma la carne è davvero così dannosa per l’organismo?
Come ho detto prima, i danni derivano non tanto dalla carne, quanto da un consumo eccessivo di grassi di origine animale: questi grassi possono favorire l’insorgere di alcuni tipi di tumore perchè veicolano facilmente i residui dei pesticidi, erbicidi e fungicidi che si usano in agricoltura, il fall-out radioattivo, il benzopirene che emana dalle città inquinate. Inoltre anche il modo di trattare la carne può essere importante: per esempio, se sottoposta a temperature molto elevate, può denaturarsi e produrre idrocarburi cancerogeni.
Omg, insetticidi, pesticidi, falde acquifere e terreno inquinati compromettono gravemente il mondo vegetale. Che fare?
Non dobbiamo confondere le colture Ogm con le sostanze inquinanti disperse nell’ambiente e con i pesticidi. Sui prodotti Ogm e sul rischio che possano produrre per la salute dell’uomo, l’esperienza su base scientifica maturata negli ultimi anni può tranquillizzare tutti. Recentemente la Commissione Europea ha presentato i risultati di 15 anni di ricerche, che dimostrano che i prodotti delle colture Ogm sviluppate fino a oggi non hanno mostrato alcun nuovo rischio per la salute umana o per l’ambiente. Anzi, l’utilizzo mirato delle modificazioni genetiche può preservare la pianta dall’utilizzo invasivo di pesticidi e di altre sostanze nocive usate per combattere i parassiti. Per quanto riguarda poi i pesticidi, un gruppo di esperti incaricati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito le quantità massime accettabili dei più importanti; su queste si basa la legislazione internazionale che stabilisce la quantità giornaliera autorizzata (ADI accetable daily intake) di queste sostanze. La legge quindi tutela i consumatori contro l’uso eccessivo dei pesticidi. Il mondo vegetale è più minacciato che in passato, ma anche più protetto. Infine, per quanto riguarda in generale le sostanze inquinanti diffuse nell’acqua e nei terreni, la miglior difesa è comunque l’abitudine a mangiare poco, perchè meno sostanze ingeriamo meno rischi corriamo. Sembra banale, ma un’alimentazione frugale è importante per stare bene. Noi mangiamo per conservare la vita e il nostro organismo preleva calorie dai depositi di grasso, che vengono prudentemente immagazzinati quando ci si nutre. La salute sta nel mantenere in equilibrio questo processo di entrate ed uscite. Basta per esempio alzarsi da tavola sempre con un po’ di appetito.