Carne rossa Vs carne bianca
Ricca di proteine nobili, ferro, potassio, magnesio e vitamine del gruppo B, la carne, nonostante sia spesso accusata dei peggiori mali, è un alimento importantissimo al fine di una corretta nutrizione. Ovviamente, non bisogna abusarne ma, soprattutto, è d’obbligo puntare sulla qualità della stessa, optando, ad esempio, per l’allevamento di razze autoctone italiane e preferibilmente estensivo al pascolo.
Carni rosse: bovine ed equine
Spesso guardate con maggior sospetto, a causa del maggior contenuto di colesterolo, le carni rosse, in realtà , possono dare qualche problema solamente se si esagera con la dose. Dunque, per poterle consumare senza preoccupazione, l’ideale sarebbe limitarsi a porzioni di 150 g, due volte alla settimana. In tal modo, infatti, arricchiremo la nostra dieta di ferro e, ovviamente, di gusto.
Carni bianche: agnello, pollo, tacchino, coniglio e vitello
La denominazione “carni bianche”, deriva dal minor quantitativo di mioglobina, una sostanza rossa, abbondante nei muscoli dei bovini adulti e dei cavalli. Tale mancanza, tuttavia, poco influisce sul valore nutritivo, dato che anche le carni bianche sono ricche di ferro e proteine. La differenza, invece, riguarda la minor presenza di grassi e la maggiore digeribilità , legata al fatto che presentano fibre muscolari particolarmente fini e sono facilmente attaccabili dai succhi gastrici.