Cannabis: fa davvero solo male?
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Secondo un recente studio, pubblicato sul Canadian Medical Association Journal, coloro che soffrono di dolore cronico, a causa di alterazioni del sistema nervoso, possono percepire una non insignificante riduzione del dolore, oltre che un miglioramento del tono dell’umore e del sonno, grazie alla cannabis. Tale ricerca, condotta da un gruppo di ricercatori della McGill University Health Centre e della McGill University, si è basasta su dei tests, effettuati su 21 pazienti di 18 anni, sofferenti di dolore cronico neuropatico, in cui venivano utilizzati tre concentrazioni differenti di THC (tetraidrocannabinolo), ossia il principio attivo presente nella cannabis, e un placebo. Dai risultati ottenuti, il dottor Mark Ware, principale autore dello studio e autore del McGill University Health Centre, ha riscontrato che la concentrazione del principio attivo al 9,4% somministrato come singola inalazione fumato tre volte al giorno per cinque giorni, riduce in modo evidente l’intensità del dolore rispetto al placebo. Con questi livelli di THC si sono visti netti miglioramenti anche del sonno e nei livelli di ansia. Successivi studi clinici hanno, poi, evidenziato una sua importanza anche verso il dolore tumorale, e confermato l’efficacia contro il dolore neuropatico e i sintomi dolorosi nella sclerosi multipla.